Di Davide su Lunedì, 14 Febbraio 2022
Categoria: Tecnologia

Cosa è successo nel 1971, la conferenza di Bretton Woods, la creazione della FMI e l'addio al controvalore degli USD con l'oro

Si trattò della fine di un sistema di conversione concordato nel 1944, quando i delegati delle principali potenze mondiali si incontrarono presso il Mount Washington Hotel, un luogo immerso nelle montagne del New Hampshire. In quella sede, oltre ad accettare le disposizioni programmatiche di John M. Keynes e Harry D. White, rispettivamente il rappresentante del tesoro del governo USA e uno dei più grandi economisti della storia, fu creato il FMI, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale.

Qual è il significato dell'istituzione del FMI e quali ripercussioni ha determinato il sistema adottato negli accordi di Bretton Woods?
E quali furono le conseguenze del suo abbandono?

Per comprendere appieno uno dei periodi economici più complessi della storia dell'ultimo secolo è necessario partire dalle basi degli scambi internazionali a ridosso del secondo dopoguerra

Bretton Woods: una conferenza che affonda le sue radici nella seconda Guerra Mondiale

La seconda Guerra Mondiale aveva lasciato macerie e ferite profonde, anche nel sistema economico mondiale.

Anzi, secondo gli storici una delle ragioni che contribuirono a scatenare il conflitto fu legata alle diffusissime pratiche protezionistiche, in cui le svalutazioni tattiche dei tassi di cambio ostacolavano, di fatto, la collaborazione tra i Paesi in merito alle politiche monetarie.
Quindi non stupisce che la Conferenza di Bretton Woods mirasse a creare un sistema che regolasse i rapporti economico-finanziari delle Nazioni coinvolte attraverso l'istituzione di una adeguata politica monetaria.
Il primo, fondamentale obiettivo dell'incontro fu quello di porre le basi per una sostanziale stabilizzazione dei tassi di cambio nei confronti del dollaro, partendo dall'assunto che questo fosse stato decretato come valuta principale.
Per raggiungere questo scopo furono introdotti il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, deputata alla ricostruzione e allo sviluppo delle realtà finanziarie e monetarie dei Paesi alleati coinvolti nel conflitto.

La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale

 La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale divennero ufficialmente operative nel 1946 e sono attive ancora oggi.
In particolare, nel documento programmatico del FMI, i suoi obiettivi erano quelli di promuovere la cooperazione fra gli Stati negli scambi internazionali, sviluppare il commercio internazionale, monitorare la stabilità vigente sui rapporti di cambio, al fine di scongiurare pericolose svalutazioni, a scopo puramente competitivo.
Con una struttura organizzativa composta dal Consiglio dei Governatori, il Consiglio Esecutivo e Il Direttore Operativo e la Commissione Monetaria Internazionale, il FMI svolge finora un importante ruolo nel bilanciamento delle crisi che si sono avvicendate a livello globale.
La World Bank fu istituita con lo scopo di ricostruire e contribuire allo sviluppo degli Stati membri, rendendo più agevoli gli investimenti e favorire una crescita quanto più possibile del commercio a livello internazionale.
Inizialmente, la Banca Mondiale finanziava la ricostruzione delle Nazioni devastate dal conflitto, mentre in un periodo successivo allargò il suo ambito di competenza anche ai Paesi in Via di Sviluppo.

Cosa prevedevano gli accordi di Bretton Woods

 Gli accordi di Bretton Woods furono raggiunti dopo non poche discussioni e visioni differenti da parte degli economisti del tempo, che proponevano strategie di riforma del sistema monetario internazionale.
In base al sistema istituito a seguito della Conferenza Mondiale del 1944, fu deciso che il dollaro fosse l'unica valuta che potesse essere convertita in oro.
Il cambio prevedeva un'oncia del metallo prezioso per 35 dollari, che furono quindi considerati, da quel momento in poi, la valuta di riferimento negli scambi internazionali.
Per quanto riguarda le altre valute, queste erano relegate in un regime di cosiddetti cambi fissi, in cui erano consentite solo limitate oscillazioni.
Il significato di questa politica era che, nel caso delle altre valute, le modificazioni del tasso di cambio potessero essere decise unicamente a livello della Banca Centrale di riferimento.
In questo contesto, il ruolo del Fondo Monetario Internazionale era inizialmente quello di vigilare sulle politiche monetarie appena istituite.
Non erano molti gli stati aderenti al FMI, anche perché era previsto l'obbligo di versamento di una quota aurea, oltre che una in valuta nazionale. Questi due erano i parametri che incidevano sulla capacità decisionale di un Paese all'interno del FMI.

Il tramonto di Bretton Woods e il retroscena storico

 Il retroscena storico, politico e sociale in cui si inscriveva l'abbandono del sistema deciso a Bretton Woods era il conflitto in Vietnam, che determinò un incremento esorbitante della spesa pubblica statunitense.

La convertibilità del dollaro in oro venne ritenuta ormai non più praticabile, ed è per questo che nel 1971 venne totalmente eliminata.
Le conseguenze di tale provvedimento furono, nel breve periodo, un abbandono a cascata delle politiche stabilite a Bretton Woods di altri Paesi, tra cui Canada, Giappone, Paesi Bassi, Regno Unito, Germania e Belgio.
Meno di due anni dopo, attraverso il Smithsonian Agreement, si procedette a una svalutazione del dollaro del 7,9%, con una conseguente fluttuazione dei cambi.
L'Agreement aveva l'obiettivo di rimediare al caos finanziario e monetario derivante dalla fine del sistema Bretton Woods, poiché l'economia mondiale dovette fronteggiare improvvisamente l'assenza di un sistema monetario di riferimento.

Gli USA non erano più obbligati a scambiare il dollaro con l'oro e, per quel che attiene ai tassi di cambio per le altre valute, fu stabilito un range di oscillazione pari al 2,25%.

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